OVeR – analisi Anno Fiscale 2023

Prime elaborazioni dichiarativi 730/2024 – Lombardia e province
OVeR – Osservatorio Vulnerabilità e Resilienza, promosso da ACLI Lombardia e Istituto di Ricerca Sociale, con la collaborazione di CAF ACLI Nazionale, Patronato ACLI, FAP Lombardia, ARS, inaugura il suo quarto anno di attività con la pubblicazione di elaborazioni e dati relativi ai dichiarativi 730/2024 provenienti dai CAF ACLI della Lombardia e, dunque, all’anno fiscale 2023 (con alcuni affondi sul quinquennio 2019-23).
Le elaborazioni sono contenute in una scheda regionale (in allegato) e 12 schede provinciali che saranno pubblicate e condivise attraverso canali istituzionali e momenti informativi dai diversi soggetti ACLI, associativi e di Servizio, che operano nei territori della Lombardia.
Cosa emerge da questo lavoro di analisi?
Se guardiamo ai dati sull’utenza, si conferma la capacità dei CAF ACLI di incontrare le esigenze di cittadine e cittadini lombardi. Nell’ultimo quinquennio l’utenza CAF ACLI lombarda è infatti aumentata del 16,2%, un incremento superiore sia a quello registrato da CAF ACLI a livello nazionale (+11,2%), sia a quello del numero complessivo di contribuenti lombardi che hanno presentato il modello 730 tramite CAF di qualunque sigla (+8,7%). Le dichiarazioni dei redditi presentate in Lombardia per l’anno di imposta 2023 arrivano così a pesare per il 31,9% dei 730 presentati tramite CAF ACLI a livello nazionale e a rappresentare il 14% delle dichiarazioni che, dal territorio regionale, sono pervenute all’Agenzia delle Entrate tramite CAF.
Chi sono le persone che si rivolgono a noi?
Complessivamente, la platea dei contribuenti è composta in maggior misura da lavoratori (55,3% nel 2023), ma con importanti differenze a livello subregionale: la quota di lavoratori è nettamente superiore a quella dei pensionati ad esempio nelle province di Cremona (62,4% vs. 34,2%) e Pavia (60,6% vs. 36,2%), mentre la differenza è nettamente più ridotta in quelle di Milano (51,3% vs. 44,3%) e Varese (45,4% vs. 49,9%).
Se guardiamo invece alla loro capacità reddituale, se il reddito nominale complessivamente dichiarato in Lombardia è aumentato nel quinquennio del 25,5%, con un importo medio dichiarato nel 2023 pari a 27.508 € e un incremento che è stato più marcato per i pensionati (+10,9%) che per i lavoratori (+7,9%). Analizzando invece il reddito equivalente a valore costante, che permette di considerare l’impatto della situazione familiare e dell’inflazione, emerge invece una diminuzione del 4,6% nel quinquennio, ossia una sostanziale perdita di potere d’acquisto delle famiglie da noi incontrate. Nel periodo considerato sono inoltre leggermente aumentate le disuguaglianze tra più e meno ricchi (se nel 2019 il reddito registrato dai contribuenti del primo quintile era pari al 18,8% di quello dei contribuenti del quinto quintile, nel 2023 la percentuale scende al 17,6%) e si registrano importanti differenze territoriali, con il capoluogo che spicca per un reddito pro-capite più elevato (nel 2023 è pari a 30.222 € quello nominale, 21.581 € quello equivalente a valore costante), ma anche per marcate disuguaglianze (nel 2023 a Milano il reddito dei contribuenti del primo quinto è il 16,3% di quello dei contribuenti del quinto).
Le schede provinciali e regionale e i relativi contenuti rappresentano un primo momento del lavoro dell’Osservatorio nel 2025. Nei prossimi mesi, infatti, si realizzerà un’attività di ricerca quali-quantitativa che consentirà di approfondire e integrare i dati già disponibili con un affondo specifico sulla condizione familiare, abitativa e socio-economica dei nostri utenti e sulle tipologie di spesa e accesso ai servizi territoriali, in particolare sociali, sanitari, educativi. Gli esiti di questa analisi saranno contenuti nel Report 2025 dell’Osservatorio che sarà presentato e pubblicato nel prossimo ottobre,
Per ulteriori informazioni: segreteria@aclilombardia.it