Motta 2014 – TRE GIORNI PER TRENT’ANNI
La XXX ͣ “settimana” di Studi Internazionali delle ACLI si condensa, ma conferma la qualità e la profondità degli spunti innescati. Cosa resta di quest’edizione?
Welfare, Lavoro e Pace: la settimana di studi internazionali delle ACLI a Motta di Campodolcino si riduce ad una tre giorni, ma l’intensità dei temi e il livello dei relatori mantiene la sua caratura ed ogni intervento ha lasciato stimoli interessanti su cui riflettere a livello personale o da condividere tornando nelle proprie realtà geografiche, associative o istituzionali di provenienza.
La prima sessione si è concentrata sul lavoro, come una delle attività che più caratterizzano e qualificano la vita delle persone. Il discorso ha saputo vertere su questa realtà, sempre più complessa e dinamica, con uno sguardo attento alla competitività delle imprese, al dialogo con le organizzazioni sindacali e alla concentrazione della produzione di beni. Riconducendo tali filoni alla difficoltà di programmare politiche del lavoro adeguate, questione sempre più percepita come ostacolo e aspettativa dei cittadini in un Paese in prolungata crisi economica ed occupazionale come il nostro. Lo sguardo ha potuto allargarsi avvalendosi della presenza, tra i relatori, del professor Bonvin dell’University of Applied Sciences Western Switzerland, in grado di presentare modelli di politica del lavoro attuati in altri stati europei e guardando all’esperienza italiana, in particolare alle proposte dell’attuale governo sul tema, da un punto di vista esterno rispetto al nostro.
Le questioni riguardanti il welfare vengono messe al centro della discussione così come auspichiamo che venga fatto in sede europea. La presenza dell’europarlamentare Patrizia Toia garantisce il ponte tra questi due mondi, quello istituzionale comunitario e quello operativo-territoriale che le ACLI, con i loro servizi, da sempre costituiscono. Tra gli ambiti di competenza delle politiche di welfare, molto si è discusso attorno alla formazione, specie professionale, come maggiore possibilità di espressione e realizzazione delle potenzialità di giovani, adulti, cittadini di varia provenienza. L’intervento della responsabile nazionale ACLI alla formazione, Paola Vacchina, ha sicuramente creato le giuste connessioni in tal senso. Ad allargare lo sguardo, poi, una presentazione del dott. Filip Chvatal, coordinatore intermunicipale del distretto di Slapanice (Moravia – Czech Republic), che ha mostrato quali siano le problematiche e le priorità in un contesto locale differente da quello italiano ma pur sempre affine per politiche e contesto sociale, riconoscendosi nell’unità europea.
Di grande attualità, ancora una volta, il tema della pace, un valore che ha sempre caratterizzato la vita aclista. In un momento storico di passaggio importante, in cui, proprio alle porte d’Europa suonano allarmanti campanelli d’allarme, dal medio-oriente all’Ucraina, con un opinione pubblica europea piuttosto distratta e le istituzioni dell’Unione poco coordinate e decise nel prendere posizioni diplomatiche con una seppur minima parvenza risolutiva. Il focus del dibattito si è delineato a partire dalla presenza tra i relatori di Lia Quartapelle, membro dell’ufficio di presidenza della Commissione Esteri della Camera dei Deputati, tra i favorevoli per la vendita di armi ai combattenti curdi nel corso della recente votazione parlamentare; mentre, sia tra i relatori che tra il pubblico, emergevano ex-partecipanti alla marcia per la pace “Mir Sada”, avvenuta in territorio bosniaco nel pieno del conflitto, nel 1992. Queste diverse esperienze sono state occasione di riflessione attorno al tema della “non-violenza”, un mezzo di opposizione prediletto nella storia della ACLI, ma fino a che punto può spingersi la “non-violenza”? Ha speranze di successo anche inserendosi in conflitti bellici già in atto o si ferma alla prevenzione? Sono domande forti che sono state poste durante gli interventi conclusivi e che non possono che aver trovato risposte del tutto soggettive per chi ha colto tali suggestioni.
Il ritorno di alcune esperienze, come la già citata marcia “Mir Sada”, riconducibili alla storia delle ACLI relazionata con gli eventi nazionali e internazionali, presenti e passati, ben s’inserisce all’interno di un percorso di ricordo e riflessione sull’identità associativa e proiezione futura in occasione del 70° compleanno dell’associazione. Esattamente durante la manifestazione è ricorso quest’anniversario, precisamente il 28 agosto. L’occasione è stata colta sia come spunto di riflessione, che in termini conviviali. Nel primo caso, con una sorta di tavola rotonda, Giovanni Bianchi (ex Presidente Nazionale), seguito da altri interventi non programmati, ha analizzato alcuni momenti cruciali della storia associativa e immaginato le sfide future delle ACLI. Mentre la sera successiva sono comparsi torta, 70 candeline, spumante e canzoni, per festeggiare le ACLI in uno dei modi migliori in cui esse stesse sanno esprimersi: lo stare insieme creando condivisione.
MATERIALI
1. Marco Bonarini – Meditazione 28 agosto
https://www.dropbox.com/s/
2. Marco Bonarini – Meditazione 29 agosto
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3. Marco Bonarini – Meditazione 30 agosto
https://www.dropbox.com/s/