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Lo scopo principale dell’educazione finanziaria

Lo scopo principale dell’educazione finanziaria

Articolo di Francesca Zonfrillo per INTERRIS.IT

Le giovani generazioni sono pronte a dare il loro contributo per dare forma ad un futuro più equo in cui tutti, nessuno escluso, possano essere messi al centro di un’economia più sociale, che sia sempre in grado di tutelare le persone e la nostra “Casa comune”

Nel contesto internazionale che stiamo vivendo, connotato da crescenti difficoltà economiche e sociali, è fondamentale valorizzare e accrescere le competenze di base in ambito finanziario, con l’obiettivo di dare ad ognuno gli strumenti migliori per poter tutelare, dal punto di vista economico, se stessi e la propria famiglia. L’OCSE, in particolare, ha definito l’educazione finanziaria come “un processo attraverso il quale i consumatori, i risparmiatori e gli investitori migliorano le loro capacità di comprensione dei prodotti finanziari e dei concetti che ne sono alla base e attraverso istruzioni, informazioni, consigli sviluppano attitudini e conoscenze atte a comprendere i rischi e le opportunità di fare scelte informate, dove ricevere supporto o aiuto per realizzare tali scelte e per le azioni da intraprendere per migliorare il proprio stato e il livello di protezione”.

Papa Francesco, in un messaggio pronunciato nel corso dell’iniziativa dal titolo “Nessuno escluso. Crescere insieme in un Paese più equo”, tenutasi lo scorso 26 ottobre, ci ha ricordato l’importanza di “disegnare un modello di sviluppo in grado di generare soluzioni nuove, più inclusive e sostenibili a sostegno dell’economia reale, aiutando gli individui e le comunità a realizzare le loro aspirazioni più profonde e li bene comune universale” e di “elaborare nuove forme di economia e finanza realmente orientate al bene comune e rispettose della dignità umana”. Il pensiero del Santo Padre ci ricorda i concetti che dovrebbero essere alla base non solo dell’educazione finanziaria, ma dell’intero ciclo economico che deve essere un fattore in grado di favorire l’incontro fra i popoli e uno strumento per favorire la piena inclusione di chi si trova in condizioni di fragilità. Le giovani generazioni sono pronte a dare il loro contributo per dare forma ad un futuro più equo in cui tutti, nessuno escluso, possano essere messi al centro di un’economia più sociale, che sia sempre in grado di tutelare le persone e la nostra “Casa comune”. Questo è e dovrà essere il fine ultimo dell’educazione finanziaria.

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