L’evoluzione del mondo del lavoro in Italia

Articolo di Martino Troncatti – Presidente Acli Lombardia APS – ripreso da INTERRIS.IT a cura di Christian Cabello
L’evoluzione del mondo del lavoro in Italia, a partire dall’entrata in vigore della Costituzione nel 1948, ha attraversato fasi significative, rispecchiando i cambiamenti economici, sociali e tecnologici che hanno caratterizzato la storia recente del Paese. La Costituzione italiana, nella sua parte dedicata ai diritti primari e irrinunciabili, ha sancito il lavoro come un diritto inviolabile, stabilendo il principio della tutela dei lavoratori e dell’equilibrio tra le diverse forze sociali ed economiche. L’articolo 1, il quale afferma che “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, ha posto le basi per una politica di protezione dei diritti dei lavoratori, un principio che ha guidato le riforme successive.
Nel corso dei decenni, il mondo del lavoro italiano ha visto importanti trasformazioni. Gli anni ’50 e ’60 hanno segnato una fase di crescita economica, con l’espansione della classe operaia e la nascita del sindacalismo come strumento di difesa dei diritti dei lavoratori. Negli anni successivi, con l’evoluzione del mercato globale e la crescente automazione, il lavoro è diventato sempre più flessibile, ma anche più precario. La fine del “modello fordista” e la transizione verso una società post-industriale hanno portato a nuove sfide, come la disoccupazione giovanile e la difficoltà di conciliare vita professionale e personale. Nel contesto contemporaneo invece, la crescente digitalizzazione e l’automazione pongono ulteriori interrogativi sul futuro del lavoro. L’emergere di nuove forme di occupazione, come il lavoro autonomo e le collaborazioni a tempo determinato, ha creato nuove vulnerabilità per i lavoratori, che spesso si trovano privi di tutele adeguate. In questo scenario, è fondamentale rafforzare il sistema di protezione sociale, garantendo diritti e tutele anche e soprattutto per i lavoratori in condizione di fragilità.
A tal proposito, Papa Francesco, in più occasioni, ha sottolineato l’importanza di tutelare i lavoratori, invitando a riflettere sulla dignità del lavoro e sull’importanza di creare un’economia che metta al centro la persona. Nel suo messaggio per la Giornata mondiale della pace di qualche anno fa, ma più che mai attuale, il Santo Padre ci ha ricordato che “il lavoro è la via principale per la dignità umana” e ha esortato a promuovere politiche che favoriscano un lavoro giusto e sicuro per tutti. In un mondo che cambia rapidamente, queste parole sono un richiamo fondamentale per proteggere i diritti dei lavoratori e costruire una società più equa che, noi delle Acli, abbiamo fatto nostro, attuandolo attraverso i principi del cristianesimo sociale posti alla base della nostra organizzazione. Occorre quindi ribadire che, l’evoluzione del lavoro nel nostro Paese, evidenzia sempre di più la necessità di salvaguardare costantemente i diritti dei lavoratori, rispondendo alle nuove sfide economiche e sociali con politiche inclusive e attraverso il prisma della fraternità, con l’obiettivo di mettere la persona al centro dello sviluppo di un mondo del lavoro più equo a cui, nessuno di noi, può abdicare.