In campo aperto per il cambio d’epoca
Articolo di Giovanni Garuti
Non è facile vivere la quotidianità in una società in continua e rapida evoluzione, perché sembra di non avere gli strumenti necessari per affrontare il cambio d’epoca di una rivoluzione tecnologica e digitale, che costringe ad aggiornare le professionalità acquisite per evitare di essere espulsi dalle attività produttive e dal mondo del lavoro, prima ancora di avere l’età della pensione.
Costruire il futuro personale e comunitario è una impresa complessa, da gestire in campo aperto, nella realtà che ci avvolge, per riuscire a tessere rapporti di vicinato e di solidarietà, fondati sulla partecipazione alle vicende ecclesiali, culturali, sociali e politiche, da protagonisti e senza deleghe, con l’obiettivo della promozione sociale.
La scelta delle strade da percorrere e degli stili di vita da praticare è naturalmente legata ai talenti e alle aspirazioni di ogni lavoratore e cittadino, ma anche all’ambiente e ai luoghi che si frequentano, per poter offrire un contributo alla realizzazione del bene comune in sintonia con le attese e le necessità familiari, del quartiere e della società.
La storia e l’attualità delle iniziative dei Circoli Acli diventano quindi una occasione da non perdere per testimoniare l’impegno civile per il prossimo, favorire la promozione sociale, percorrere le strade dell’inclusione, educare alla cittadinanza, superare le discriminazioni e le marginalità, vivere l’accoglienza e la condivisione, abbattere i muri e varcare i confini.
C’è un intreccio di esperienze e di scambi generazionali che favorisce la creazione di azioni articolate sull’educazione e sulla legalità, sul lavoro e sul welfare, sulla formazione e sull’aggiornamento professionale, sulla giustizia e sulla pace, sull’Europa e sul mondo che vogliamo, sulla vita cristiana e sull’insegnamento della Chiesa.
I mille mestieri delle Acli, dalla tradizionale consulenza sociale e fiscale alla cooperazione, si estendono fino al volontariato internazionale, con la proiezione in molte altre direzioni, dall’ecumenismo alle scuole di italiano per stranieri, dai campi di lavoro all’estero al progetto giovani, dal volontariato al servizio civile, dalla campagna ero straniero alle pedalate arcobaleno per il superamento dei conflitti, dall’agricoltura biologica alla sostenibilità ambientale.
I Circoli si aprono al territorio e diventano luoghi di socializzazione della comunità, per offrire orizzonti aperti al confronto fra diversi e al dialogo delle convivialità, oltre il proselitismo e le appartenenze, in un nuova stagione da vivere insieme con la prospettiva del superamento dei pregiudizi e delle tentazioni xenofobe che impediscono l’ascolto e la conoscenza delle diverse tradizioni religiose e nazionali al fine di realizzare una pacifica convivenza.
Siamo autorizzati a pensare un futuro da costruire con le idee e il contributo di tutti, senza esclusioni, in un mondo ormai senza confini, inter-etnico e multiculturale, in bilico fra la babele delle lingue e la pentecoste, per alimentare le buone pratiche e il coinvolgimento dei cittadini nell’elaborazione dialettica di proposte e progetti sociali e politici. L’invito a collaborare con i Circoli Acli è una opportunità da cogliere per entrare da protagonisti del cambiamento nelle sfide epocali a difesa delle libertà e della democrazia nel quadro dei principi fondamentali della Costituzione.