Il dono del Papa ai giovani

Articolo di Mara Cao – coordinatrice dei Giovani delle Acli di Sondrio – ripreso da INTERRIS.IT a cura di Christian Cabello
Come giovane cattolica, guardo con profonda gratitudine al pontificato di Francesco, un pastore che ha saputo parlare al cuore delle nuove generazioni con autenticità, umiltà e coraggio. Il suo lascito spirituale, culturale e umano è un dono prezioso che continuerà a guidarci nel cammino della fede e nella costruzione di un mondo più giusto e fraterno. Fin dall’inizio del suo pontificato, il Santo Padre, ha mostrato una particolare attenzione verso i giovani, riconoscendo in noi non solo il futuro della Chiesa, ma il presente. Nei suoi discorsi, nelle Giornate Mondiali della Gioventù e nei tanti incontri in tutto il mondo, ci ha incoraggiati a non avere paura, a “fare chiasso”, a essere protagonisti della storia con coraggio evangelico.
Uno dei messaggi più forti che ci lascia è l’invito a uscire da noi stessi, ad abbandonare la cultura dell’indifferenza per abbracciare quella dell’incontro. Papa Francesco ci ha spinti a guardare ai poveri, agli ultimi, ai migranti, con occhi pieni di misericordia e a non cedere alla tentazione dell’individualismo. Il suo costante richiamo all’amore concreto, alla carità vissuta, ci sfida a incarnare il Vangelo nella quotidianità. In particolare, con l’esortazione apostolica “Christus Vivit”, il Santo Padre ha voluto parlare direttamente ai giovani, con un linguaggio vivo e profondo. In quelle pagine, ci ha ricordato che Cristo è vivo e ci vuole vivi, capaci di sognare in grande, di rischiare, di costruire ponti anziché muri.
Egli ci ha invitati a essere sentinelle del mattino, luce per il mondo, anche quando il cammino si fa faticoso. Il lascito di Papa Francesco è dunque un appello a vivere una fede autentica, che non si accontenta delle apparenze ma cerca la verità, la giustizia e la bellezza del Vangelo. È un’eredità di speranza, di tenerezza e di impegno che, tutti noi, abbiamo il dovere di donare alle future generazioni.