I gesti di umiltà che hanno caratterizzato il pontificato di Francesco

Articolo di Martino Troncatti – Presidente Acli Lombardia APS – ripreso da INTERRIS.IT a cura di Christian Cabello
La scomparsa di Papa Francesco, guida instancabile e fraterna della nostra Chiesa, ci lascia un profondo dolore che, ognuno di noi, deve fare proprio attraverso il ricordo della sua grande azione improntata alla fraternità. Il suo Pontificato, iniziato il 13 marzo 2013, ha segnato una svolta storica nella vita della Chiesa cattolica. Primo Papa proveniente dall’America Latina e primo gesuita a salire al soglio di Pietro, Jorge Mario Bergoglio ha portato con sé una visione pastorale profondamente orientata alla fraternità, alla misericordia e alla vicinanza agli ultimi. Il suo Magistero si è contraddistinto per l’insistenza su una “Chiesa in uscita”, capace di ascoltare, accompagnare e accogliere, piuttosto che giudicare. Uno dei temi centrali del suo Pontificato è stato quello della fraternità universale. Con l’enciclica Fratelli tutti, Francesco ha rilanciato l’invito a costruire ponti tra i popoli, abbattendo muri di indifferenza e ostilità. In essa, ha delineato una visione del mondo fondata sul dialogo, la pace, la giustizia sociale e l’amore disinteressato verso il prossimo. La fraternità, per Francesco, è stata la via attraverso la quale l’umanità ha potuto affrontare insieme le sfide globali, come le disuguaglianze, le migrazioni forzate, le guerre e le crisi ambientali.
Significativo stato è anche il suo impegno per la cura del Creato, espresso con forza nell’enciclica Laudato si’, in cui ha denunciato gli effetti devastanti del cambiamento climatico, del consumismo sfrenato e della cultura dello scarto. Francesco ha esortato credenti e non credenti a riconoscere la terra come “Casa comune”, da proteggere con responsabilità e amore. Il suo Pontificato è stato inoltre segnato da gesti forti di umiltà e vicinanza: dal rifiuto dei segni esteriori del potere alla scelta di abitare nella Domus Sanctae Marthae; dalle visite nei luoghi dimenticati del mondo ai lavaggi dei piedi a carcerati e migranti. Ha dato voce a chi non ne aveva, ha denunciato le ingiustizie e ha richiamato la Chiesa alla coerenza con il Vangelo. Il Santo Padre ha affrontato con coraggio le ferite interne della Chiesa, chiedendo perdono e promuovendo processi di riforma, pur in mezzo a resistenze e difficoltà. Egli ha lasciato un’impronta profonda: un richiamo incessante all’essere fratelli e sorelle in un’unica famiglia umana, un segno di speranza e un cammino aperto verso una Chiesa più semplice, più povera e più vicina al cuore del Vangelo che, tutti noi, abbiamo il dovere di perpetuare in ogni giorno della nostra vita.
Le Acli Lombarde si impegnano a custodire e a far fruttificare l’eredità spirituale e sociale che Papa Francesco ci ha lasciato. La sua testimonianza ci guiderà nel continuare a servire i lavoratori, i poveri e gli emarginati, promuovendo la dignità di ogni persona e il bene comune. In questo momento di lutto, ci stringiamo in preghiera con tutta la Chiesa, affidando Papa Francesco alla misericordia del Padre, chiedendo di essere coraggiosi nel portare avanti la sua missione di pace e fraternità universale.