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Domenica 31 luglio 2022

Domenica 31 luglio 2022

XVIII domenica del tempo ordinario

Lc 12, 13-21
Dal Vangelo secondo Luca

COMMENTO DI DON FRANCO TASSONE, ASSISTENTE SPIRITUALE DELLE ACLI DI PAVIA

 L’episodio narrato nel vangelo di oggi si trova solo nel Vangelo di Luca e non ha un parallelo con altri vangeli. Fa parte della lunga descrizione del viaggio di Gesù, dalla Galilea fino a Gerusalemme, in cui Luca mette la maggior parte delle informazioni che è riuscito a raccogliere rispetto a Gesù e che non si trovano negli altri tre vangeli (cf. Lc 1,2-3). Il vangelo di oggi porta la risposta di Gesù alla persona che gli chiese di essere mediatore nella distribuzione di un’eredità. Una richiesta per distribuire l’eredità tra i familiari sopravvissuti è una questione delicata e, molte volte, è occasione di dispute e di tensioni senza fine. Il problema maggiore era la distribuzione delle terre tra i figli del defunto padre. Essendo la famiglia grande, c’era il pericolo che l’eredità si dividesse in piccoli pezzi di terra che non avrebbero più potuto garantire la sopravvivenza di tutti. Per questo, onde evitare il disfacimento o la disintegrazione dell’eredità e mantenere vivo il nome della famiglia, il primogenito riceveva il doppio degli altri figli. “O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?”. Nella risposta di Gesù spunta la consapevolezza che ha della missione. Gesù non si sente mandato da Dio a rispondere alla richiesta di arbitrare tra i parenti che litigano tra di loro per la distribuzione dell’eredità. Ma la richiesta dell’uomo lo spinge alla missione di orientare le persone, poiché “Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni”. Faceva parte della sua missione illuminare le persone riguardo al senso della vita. Il valore di una vita non consiste nell’avere molte cose, bensì nell’essere ricco per Dio. Poiché, quando il guadagno occupa il cuore, l’uomo non sa come distribuire l’eredità con equità e con pace. Gesù racconta una parabola per aiutare le persone a riflettere sul senso della vita: “La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?” L’uomo ricco era davvero ossessionato dalla preoccupazione per suoi beni che aumentavano improvvisamente a causa di un raccolto abbondante. Pensa solo ad accumulare per garantirsi una vita senza preoccupazioni. La morte è una chiave importante per scoprire il vero senso della vita. Rende tutto relativo, poiché mostra ciò che perisce e ciò che rimane. Chi cerca solo di avere e dimentica l’essere, perde tutto nell’ora della morte.

 

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