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Domenica 29 ottobre 2023

Domenica 29 ottobre 2023

XXX domenica del Tempo ordinario

Mt 22, 34-40
Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «”Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

COMMENTO DI DON ANTONIO AGNELLI, ASSISTENTE SPIRITUALE DELLE ACLI DI CREMONA

Pur essendo ancora in un contesto polemico, il brano del vangelo di oggi, può essere considerato come autorevole insegnamento dato da Gesù, in quanto la sua risposta si fonda su due testi ripresi dalla legge, commentati e applicati con due sentenze conclusive. Sappiamo che esistevano nella legislazione ebraica 613 precetti, non posti tutti sullo stesso piano. Il principio dell’amore, del resto, è ripetutamente presente nei testi biblici. La novità evangelica risiede nella seconda parte della risposta di Gesù dove emerge una somiglianza tra il primo e secondo comandamento, definito con una citazione biblica del libro del Levitico, 19, 18. Il comando che si riferisce all’amore per il prossimo è assimilato al primo e massimo comandamento sull’amore totale a Dio. In questo duplice comando dell’amore la volontà di Dio ha la sua più radicale espressione. E’ Gesù stesso la concretizzazione esemplare e insuperabile del comandamento dell’amore. Egli è vissuto in totale dipendenza dal Padre, facendone la volontà dentro la storia. E questa volontà paterna prolungata nel tempo dallo Spirito del Risorto è il bene totale dei fratelli e sorelle, prendendosi cura della loro vita e fragilità, costruendo una comunità ecclesiale e civile improntata alla fraternità e alla pace, necessaria come il pane. Siamo coscienti che tale capacità di amare Dio con tutte le nostre facoltà umane e il prossimo tanto quanto amiamo noi, non è frutto della nostra semplice volontà umana, sia chiaro. Dovremmo nella preghiera e nell’Eucaristia chiedere continuamente il dono di un cuore nuovo che solo Dio stesso può donarci. Solo lui può cambiare la nostra mente, la nostra volontà per essere nella realtà quotidiana testimoni del Vangelo. “Invece queste religioni dai diecimila precetti, e queste ‘chiese del diritto’! Certo, senza legge non c’è ordine né libertà, ma senza l’amore non c’è vita: Signore, donaci lo Spirito dell’Amore, lo Spirito del tuo Figlio….Amen. (D.M. Turoldo)

 

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