Domenica 22 maggio 2022
VI domenica del Tempo di Pasqua
Gv 14, 23-29
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».
COMMENTO DI DON ALESSANDRO FRANZONI ASSISTENTE SPIRITUALE DELLE ACLI DI MANTOVA
Il Vangelo di questa domenica fa parte di un lungo discorso che Gesù pronuncia mentre è a tavola coi suoi discepoli nella sua ultima cena e di cui possiamo sottolineare tre aspetti.
“Se uno mi ama, osserverà la mia parola”, afferma Gesù (Gv 14,23).
Amare il Signore, per i suoi discepoli, allora come oggi, è sedersi alla sua mensa per nutrirsi della Parola e mettere in pratica il comandamento dell’amore che in quella cena egli ci consegna: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv 13,34). Gesù nel discorso della montagna dirà che chi ascolta le sue parole e le mette in pratica sarà simile ad una casa costruita sulla roccia (cfr. Mt 7,21-27): la sua vita sarà salda nell’amore.
In secondo luogo Gesù promette loro di inviare lo Spirito Santo, invio che troverà compimento nella Pentecoste: “Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv 14,26). È lo Spirito che, ogni volta che lo invochiamo, ci “insegna”, come un Maestro interiore, a discernere cosa dire, cosa fare, come agire. Chi vive abitato dallo Spirito non è mai solo e non è sovrastato dalla paura della solitudine interiore, poiché Egli rende presente il Signore nel suo cuore e nella sua vita.
Infine Gesù promette il dono della sua pace: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi” (Gv 14,27). La pace nella Bibbia non è solo assenza di conflitti, ma il complesso dei beni che Dio può donarci e che possiamo anche chiedere nella preghiera. In questi tempi turbolenti, chiedere il dono della pace nei territori ucraini e in tutta la Terra è domandare cessazione stabile del conflitto, luce per i governanti, promozione della giustizia e dei diritti fondamentali per tutti gli uomini.
Gesù ci esorta a confidare in Lui, il quale governa la storia e non ci lascia soli, e a essere testimoni di speranza: “ Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore”! (Gv 14,27b).