Domenica 19 maggio 2024
Pentecoste
Gv 15, 26-27; 16, 12-15
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
COMMENTO AL VANGELO DI DON ANDREA DEL GIORGIO, ASSISTENTE SPIRITUALE DELLE ACLI DI SONDRIO
Lo Spirito Santo rende uniti ma non omologati
La Parola di Dio della domenica di Pentecoste ci racconta che lo Spirito Santo rende i discepoli in grado di
comunicare con persone di ogni popolo e linguaggio senza bisogno di ridurre tutto a «un’unica lingua e uniche parole», li fa capaci di costruire comunione tra ogni diversità senza omologarne nessuna. Gli uomini credono che l’unico modo per andare d’accordo sia essere tutti uguali ed eliminare ciò che è differente. Per Paolo, nella seconda lettura, questo è un ragionare e un agire “secondo la carne”. Che egli distingue da una mentalità “secondo lo Spirito”. I frutti di queste due mentalità portano rispettivamente alla frammentazione o alla comunione. L’egoismo divide e porta al caos. Ci divide da Dio, dagli altri, dal creato. Fino a volerli possedere e consumare come oggetti o distruggere. Viviamo in un mondo in cui sembra inevitabile dividersi e scontrarsi, perdere pezzi e frammentarsi, ridurre a nulla dignità e vite e trattarle come scarti. La logica del dono di sé, lo stile di Gesù che viene ispirato in noi dallo Spirito Santo, porta a rispettare e accogliere Dio, gli altri e il creato nella loro specificità. E tende a realizzare una unità nella diversità. Lo Spirito ci ispira il gusto per la ricchezza della differenza e complessità di tutto ciò che esiste ed essendo lo Spirito della Verità, cioè del Figlio fatto uomo, in particolare di ciò che è divino e di ciò che è umano. Continuamente lo Spirito combatte contro la frammentazione e la dispersione di ciò che esiste e di quello di cui facciamo esperienza come persone. È la lotta contro il caos, la creazione di un ordine o per meglio dire del cosmo. Questa è un’opera continua di Dio che tiene assieme il creato e le relazioni tra gli umani. Chiediamo allo Spirito Santo di rendere le nostre molteplici attività una collaborazione con Dio che continuamente crea, mantiene, stabilisce legami e tende al compimento
del suo Regno.