Domenica 12 novembre 2023
XXXII domenica del Tempo ordinario
Mt 25,1-13
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».
COMMENTO DI DON ALFREDO SCARATTI, ASSISTENTE SPIRTUALE DELLE ACLI DI BRESCIA
Il Regno di Dio è simile a un incontro di festa, di amore, di bellezza. Siamo tutti invitati a questo banchetto della vita, ma sta a noi raccogliere questo invito. Sta a noi preparaci, vivendo ogni giorno la sapienza e la vigilanza per non perdere le occasioni favorevoli, per non perdere l’ultima, la più importante occasione: l’incontro con il Signore. Per questo, lungo tutta la vita, c’è bisogno di olio, di tanto olio, di moltissimo olio. Non lo prendiamo con noi: resta una risorsa sprecata, energia inutilizzata. E senza il tuo olio, Signore, siamo stolti, restiamo fermi, bloccati. Apprezziamo solo ciò che riguarda il nostro utile, ma perdiamo il filo della storia, degli eventi, delle relazioni, delle responsabilità. Senza il tuo olio siamo miopi: guardiamo troppo al presente senza nessuna prospettiva verso quello che potrà accadere, compiaciuti della nostra sicurezza, tranquillità, anemia sociale. Senza il tuo olio ci addormentiamo, ci lasciamo scivolare la vita addosso, senza più memoria né speranza, piegati e plagiati dal potere più forte. Senza il tuo olio cediamo facilmente alla sfiducia, alla rassegnazione, all’inganno di mollare la tensione. Ci vuole il tuo olio, Signore, ce ne servono otri pieni, otri nuovi. Serve l’olio della tua presenza per tenere il cuore sveglio, l’anima appassionata, la mente pronta. Serve l’olio della tua sapienza per le nostre menti dubbiose, incerte, confuse. Serve olio di luce e calore ai nostri cuori rigidi, senza amore, senza accoglienza, senza tenerezza. Serve olio che faccia scivolare via i sensi di colpa, la confusione, il panico, la paura. Serve olio che dia refrigerio alle incrinature dell’anima dove si è insinuato il male, l’odio, l’arroganza, la prepotenza. Serve olio santo di amore per guarire da tutto il male che abbiamo ricevuto e che abbiamo seminato. Serve olio buono, non adulterato né manipolato, per curare le scottature del cuore che hanno lasciato ferite e rabbia, desolazione e tristezza. Serve l’olio della conoscenza di te per riempirci della tua Parola, della tua bellezza, della tua grazia. Serve l’olio del tuo amore che ha il sapore e il colore della carità, che ci fa vivere accesi e luminosi, protagonisti della nostra storia, responsabili delle nostre scelte. Serve l’olio profumato della tua giustizia e misericordia per lenire le troppe ingiustizie, ricatti, abusi, menzogne commesse verso chi è più solo, sfruttato, deriso, emarginato, esiliato. Serve l’olio che non può essere né prestato, né diviso, né “trasferito”, perché è chiesto a ciascuno di noi: il nostro pensiero, il nostro amore, il nostro impegno per dare una mano a Dio che continua a creare.