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Domenica 1 gennaio 2023

Domenica 1 gennaio 2023

Maria Santissima Madre di Dio

Lc 2,16-21

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

COMMENTO DI DON CRISTIANO RE, ASSISTENTE SPIRITUALE DELLE ACLI DI BERGAMO

Non è un’ovvietà trovarci di fronte a un nuovo anno. Non è affatto una cosa scontata avere ancora del tempo davanti, delle possibilità di incontri, di costruire, sognare, darsi da fare per qualcosa di buono (poi ognuno farà quello che riesce e che può). Sento profondamente il dovere oggi di accogliere tutte queste cose come un prezioso passaggio che ci parla del dono che ancora una volta, in maniera gratuita, Dio ci offre. A questo punto io cerco di fare sempre l’esercizio di pensare a quanto ho vissuto e pensare alla cosa più bella e poi a quella più brutta che è capitata. Sembrano forse chiacchiere da ultimo dell’anno, o giochetti da bambini, ma in verità se lo facciamo seriamente potremmo trovarci davvero spiazzati. Personalmente, partendo dalle cose belle, devo dire che ho fatto fatica a sceglierne solo una perché la testa e il cuore si sono affollati di moltissimi bei momenti, diversi, unici, preziosi, proprio una grande fortuna. Pensando invece a quelli più difficili e pesanti devo dire che ce ne sono stati, ma aggiungo che è una grazia di Dio l’essere stato capace, almeno un poco, di lasciarli andare. Capisco bene che non è così per tutti oggi, anzi, a chi non è riuscito a scrollarsi via le fatiche va la nostra preghiera più profonda e affettuosa di oggi. Anche quest’anno tanti dicono: “meno male che è finito quest’anno e speriamo che l’anno prossimo vada meglio”. C’è chi è in ballo con qualche progetto o è in bilico per qualche scelta, magari anche importante, e si porta addosso la trepidazione e la preoccupazione di come andrà a finire, anche viste le mille variabili e incognite grosse che questo tempo si porta con sé. C’è chi ha vissuto grandi gioie che desidera continuare a custodire e a far crescere, chi magari vive situazioni particolarmente pesanti e teme che il tempo che arriva si porterà qualche impegnativa o triste sorpresa. Tutti, facendo il bilancio per vedere cosa è rimasto e cosa è andato perso, cerchiamo in qualche modo una forma da dare ai nostri sogni e il modo di non ricadere negli errori del passato. È importante ed è giusto farlo mettendosi allo specchio della propria vita e magari anche assieme a qualcuno che ci aiuti a segnare qualche passaggio perché non ci sfugga e per continuare nel cammino che va intrapreso con costanza e perseveranza continuando a crescere in umanità.

 

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