Diritto alla cura e alla salute: riorganizzare il sistema di welfare
Articolo di Martino Troncatti – Presidente Acli Lombardia APS ripreso da INTERRIS.IT
Il diritto alla salute è fondamentale per ogni persona. La nostra Costituzione, all’articolo 32, sottolinea che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Stiamo quindi parlando di un elemento imprescindibile che appartiene a tutti, sia al singolo che alla società, che deve sempre essere tutelato. In particolare, per quanto riguarda l’Italia, il Servizio Sanitario Nazionale nato il 24 dicembre 1978 con la legge di riforma sanitaria n. 833, ha introdotto un modello universalistico di tutela della salute i cui oneri complessivi sono a carico della cosiddetta “fiscalità generale”. Questo modello ha fatto scuola in tutto il mondo ed ha rappresentato una svolta in senso democratico per il nostro Paese ma, ad oggi, a causa delle progressive razionalizzazioni della spesa effettuate nell’ultimo decennio, questo esempio di inclusione sta lentamente venendo meno.
È quindi necessario riorganizzare il sistema di welfare nel suo complesso per garantire il diritto alla salute e alla cura nel suo complesso. Servono elevati standard di qualità per far fronte all’aumento delle patologie croniche ed alle problematiche di salute correlate all’aumento dell’età media di vita. Dare una risposta a queste nuove fragilità implica obbligatoriamente la riaffermazione del sistema sanitario pubblico nella sua interezza. Il paziente deve essere messo al centro, ciò presuppone che, le istituzioni nella loro interezza si adoperino per migliorare le condizioni lavorative degli operatori sociosanitari, integrare i medici di medicina generale nei servizi pubblici riconoscendo a tutti risorse e stipendi adeguati, evitando fenomeni di dumping contrattuale.
Attraverso i fondi del Pnrr e le necessarie riforme, è fondamentale rivedere le modalità per la presa in carico dei bisogni complessivi delle persone con integrazione tra servizi sanitari e sociali. Solo così si potrà attuare una sinergia autentica e degna tra ospedale, territori e politiche sociali con l’obiettivo di non lasciare soli i cittadini, a partire da coloro che vivono una situazione di fragilità. La salute appartiene a tutti ed è compito di ognuno di noi tutelarla, attraverso servizi adeguati e all’altezza dei bisogni che stanno emergendo. Solo così potremo dirci autenticamente democratici e inclusivi.