DALLA FILIERA ALIMENTARE ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL PIANETA
La crisi economica ormai epocale che investe le città facendo scomparire i posti di lavoro con il taglio drastico dei redditi necessari per mantenere gli attuali livelli di vita, si intreccia con la speranza che la complessa e articolata marcia di avvicinamento all’ Expo possa rilanciare il ruolo di Milano sullo scenario nazionale, europeo e mondiale, con nuovi investimenti e prospettive per il futuro dell’ area metropolitana lombarda.
La mobilitazione delle istituzioni, della società civile e dei cittadini, si sta facendo sempre più intensa con convegni e incontri sul tema dell’Esposizione universale del 2015 per nutrire il pianeta, con la riscoperta della natura e dell’ambiente, dall’ agricoltura di vicinato ai parchi, dai gruppi d’acquisto solidali alla qualità delle produzioni alimentari.
Con la deindustrializzazione e con la bolla speculativa immobiliare che ha generato un consumo incontrollato del suolo agricolo dell’hinterland, si è creato un forte squilibrio fra la campagna e i centri abitati che deve essere superato nella prospettiva della città metropolitana, con spazi verdi e attività agroindustriali locali per valorizzare le reti delle filiere produttive già presenti sul territorio interurbano e provinciale.
Una recente ricerca sull’agricoltura lombarda evidenzia la realtà e le potenzialità del sistema agroalimentare e forestale della regione, con una evoluzione delle esportazioni ancora sostenute dalla domanda estera, nonostante l’incidenza del calo dei consumi interni delle famiglie a causa della riduzione delle risorse disponibili per l’alimentazione.
L’abitudine della spesa in campagna con l’incontro fra gli agricoltori e i consumatori, ha portato i cittadini alla riscoperta delle cascine di prossimità, spesso gestite da giovani agricoltori figli d’arte o tornati dopo la laurea a lavorare nei campi con una passione sconosciuta e atavica, oltre che alla frequentazione delle fattorie agricole per turismo e soggiorni alternativi.
I canali della vendita diretta consentono inoltre di avere informazioni dettagliate sulla storia degli alimenti, sui luoghi di provenienza e sulle persone che hanno coltivato i campi e trasformato i prodotti, con ricadute positive sulle scelta del cibo che è la medicina naturale per dare energia alla vita, senza correre il rischio della malnutrizione.
Un convegno organizzato dalla scuola di agraria del parco di Monza sull’ortoterapia, ha dimostrato che la frequentazione dei corsi per operatori di fattorie didattiche e sociali, offre la possibilità di interagire anche con il disagio e la disabilità per la gestione del verde, del giardinaggio e dell’orticoltura in funzione terapeutica e rieducativa nelle aziende agricole multifunzionali.
La ricerca e l’innovazione nell’agroalimentare è stata affrontata a Palazzo Reale dalle Università per l’Expo che hanno illustrato gli scenari internazionali e le politiche europee, in relazione alle sfide della contraffazione e ai trasferimenti tecnologici nelle filiere agroalimentari, per la food security, al fine di assicurare ad ogni persona l’accesso al cibo necessario per le sue esigenze.
Con la produzione agricola che rischia di non tenere il passo della domanda generata dall’aumento della popolazione mondiale, e con le terre coltivate che si stanno invece riducendo, diventa inevitabile poter produrre di più e meglio, inquinando di meno e in modo più sostenibile per la custodia del creato.
Nell’ottica della sostenibilità del pianeta, diventa quindi determinante il ruolo della scienza per vincere la grande sfida alimentare, energetica e climatica, e per evitare dopo l’epoca del cibo abbondante e a basso costo, l’era della scarsità e dell’ingiusta distribuzione delle risorse e delle opportunità di sviluppo e di vita per le popolazioni ai margini dello sviluppo.
Il tema della contraffazione delle derrate, delle etichette e delle confezioni alimentari, e degli interventi di protezione della salute dei cittadini, si aggancia naturalmente alla tracciabilità dei prodotti agricoli e ai valori nutrizionali delle diverse sostanze, in rapporto allo sviluppo delle conoscenze e delle ricerche per scongiurare squilibri nutrizionali e garantire qualità e sicurezza.
La salvaguardia delle indicazioni geografiche nazionali, delle regioni italiane o di altri paesi, per i prodotti e i processi agroalimentari, senza tentazioni protezionistiche, è una esigenza del controllo dei mercati per contrastare i fenomeni di concorrenza sleale, dai falsi alle imitazioni, con la difesa dell’attività agricola negli ambienti più svantaggiati e marginali.
Con il comitato scientifico per l’Expo del Comune di Milano, si vogliono approfondire le questioni relative al diritto al cibo, alla qualità degli alimenti, all’innovazione tecnologica, all’ uso sostenibile delle risorse naturali, alla conservazione dell’ambiente, all’ allevamento degli animali e alla pesca, alla cooperazione internazionale, agli stili di vita e all’ educazione alimentare.
La mostra alla Triennale sull’arte e la scienza del gusto, con la partecipazione di artisti contemporanei, illustra i dilemmi delle scelte personali, della nutrizione, della valutazione del cibo, delle culture del mondo, degli eccessi e dei meccanismi cerebrali, del piacere a tavola, con un percorso educativo e interattivo per una sana alimentazione.
Si tratta di idee e di percorsi di avvicinamento all’Expo, con la consapevolezza di una avventura da vivere in sintonia con i popoli del mondo per il diritto al cibo per tutti in un pianeta riconciliato con la creazione.
Articolo di Giovanni Garuti