Dalla Carta di Milano al cibo per tutti con le buone pratiche
Può sembrare paradossale che, in un momento storico caratterizzato da un drammatico cambio d’epoca, con conflitti e guerre in escalation e con migrazioni ormai inarrestabili, la città di Milano dedichi una settimana al cibo del futuro, per tutti, con il coinvolgimento dei quartieri della città, sulla spinta dell’eredità di Expo per “nutrire il pianeta” e del Summit dei Sindaci delle metropoli del mondo contro la fame e la malnutrizione.
Con una riflessione più approfondita, è invece possibile allargare lo sguardo per scoprire il legame inscindibile fra il diritto al pane e alla coesistenza pacifica, con le inevitabili ricadute sulle condizioni di vita delle popolazioni a causa dei cambiamenti climatici, della desertificazione, delle disuguaglianze nell’accesso all’alimentazione, dell’esclusione sociale e della violenza degli scontri tribali, etnici, religiosi e nazionalistici.
La riscoperta quindi degli obiettivi e delle speranze dell’Esposizione universale, si può trasformare in una occasione per valorizzare le iniziative di condivisione e di solidarietà già sperimentate durante Expo e proseguite in città e altrove, per cambiare gli stili di vita dei cittadini e “i modelli di produzione e consumo” in opposizione alla cultura dello scarto e dell’indifferenza.
Già le Acli, in attesa dell’inizio di Expo avevano sperimentato con i Circoli del territorio urbano e dell’hinterland, la partecipazione delle comunità, degli studenti e delle istituzioni locali, in conferenze e tavole rotonde, sugli obiettivi del millennio, sulla sostenibilità ambientale e sulla valorizzazione dei territori rurali, sull’agricoltura e sull’alimentazione, sugli approvvigionamenti del cibo a km. zero, oltre che in laboratori e spettacoli, degustazioni e cene sociali.
La festa di inaugurazione della settimana di eventi di “Milano Food City”, all’insegna di “Food For All”, con Banco Alimentare, Caritas Ambrosiana, e Pane Quotidiano, in rappresentanza delle altre organizzazioni di volontariato che operano nelle Parrocchie e nei Municipi cittadini, a sostegno delle persone e delle famiglie in difficoltà, si inserisce nel filone di Expo, in una prospettiva di continuità della beneficenza e di futuro della solidarietà alimentare e sociale.
La distribuzione quotidiana e gratuita del cibo, a chi non ha la possibilità e i mezzi per acquistarlo, attraverso la raccolta delle derrate alimentari messe a disposizione dalle aziende o recuperate a fine giornata dalle mense scolastiche e aziendali, dai ristoranti e dagli alberghi, favorisce un dialogo fraterno e personalizzato per il superamento dell’indigenza e dell’emarginazione per un percorso condiviso di reinserimento umano e lavorativo.
L’approvazione della Legge delega del Parlamento sul Reddito di inclusione, proposta dall’Alleanza contro le povertà e dalle Acli, per il riscatto sociale degli “ultimi”, si può proiettare sulla scia della Carta di Milano e del Milan Urban Food politicy Pact, al fine di ridurre il disequilibrio nelle possibilità economiche e nella distribuzione delle risorse alimentari, con interventi di autopromozione e di riscatto della dignità umana dall’esclusione.
Naturalmente gli eventi gastronomici e gli appuntamenti culturali, saranno un mix di riflessioni sul diritto al cibo e sulla corretta alimentazione, con la valorizzazione dei mercati coperti e dei luoghi di quotidiana frequentazione, per veicolare il patrimonio gastronomico e agroalimentare lombardo e italiano, mentre in Fiera a Tuttofood, presentato come “fuori salone” dell’Expo, verrà evidenziata l’eccellenza delle produzioni agricole e della ristorazione.
Per la Caritas Ambrosiana, la crisi economica ormai decennale, sta generando una crescita costante dei cittadini e delle famiglie degli immigrati, che si rivolgono alle Parrocchie per avere degli aiuti alimentari messi in distribuzione attraverso la filiera delle eccedenze fornite dai produttori, dalla grande distribuzione e dalla catena della ristorazione, con percorsi integrati di promozione sociale, di sostegno al reddito e di ricerca attiva del lavoro.
Al Refettorio ambrosiano e agli Empori della solidarietà della Caritas, si aggiungono le attività dei volontari del Pane Quotidiano per la distribuzione di alimenti e altri generi di conforto, mentre l’Opera di San Francesco per i Poveri, sostenuta dai benefattori, distribuisce pasti gratuiti nelle mense, fornisce cambi d’abito e sostegni all’igiene personale, eroga l’assistenza ambulatoriale.
Senza dimenticare la rete del Banco Alimentare che recupera prodotti ancora integri e non scaduti, che sarebbero destinati alla distruzione perché non più vendibili, per ridistribuirli gratuitamente alle strutture caritative diffuse su tutto il territorio nazionale.
Con la recente Legge per il recupero del cibo che altrimenti andrebbe sprecato, si consentirà il ritiro delle eccedenze alimentari, da destinare poi alle mense dei poveri e ai bisognosi, a tutela della sicurezza igienica e sanitaria, con l’attivazione dei Comuni per la raccolta differenziata e con le agevolazioni fiscali a favore di chi riduce la produzione dei rifiuti.
Insomma, resuscitare lo spirito di Expo sembra una operazione possibile, se l’iniziativa di Milano Food City diventerà una opportunità per avviare nuovi stili di vita e per una stagione di solidarietà che garantisca il cibo a tutti, nella prospettiva dell’apertura al mondo per uno sviluppo sostenibile.
Giovanni Garuti