Accessibilità e inclusione: i temi su cui riflettere nella Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità
Articolo di Giuseppe Imbrogno – ACLI Lombardia APS
La Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità è stata proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1992, a seguito della Risoluzione 47/3. Nel corso degli ultimi vent’anni, in termini di inclusione delle persone con disabilità, nel nostro paese, è stato fatto molto ed è in atto un cambiamento culturale tra la popolazione e tra i giovani, a cui si aggiunge un elevata presenza associativa in termini di rappresentanza verso le istituzioni. Ciò che, forse, ancora manca è un’accessibilità a tutti i livelli, partendo da un approccio nuovo nella costruzione delle città che, in altri paesi europei, è già molto forte.
La disabilità comprende al suo interno diverse fasce e tipologie di popolazione: ci possono essere sia i giovani ragazzi con una disabilità dalla nascita o degli anziani che, progressivamente, iniziano a perdere la loro autonomia. Le esigenze di cura e il progetto di vita sono quindi molto diverse. Il ruolo del familiare caregiver, di conseguenza, muta molto in base all’età delle persone assistite. Oggi però, in entrambi i casi, il principale luogo di cura, è la famiglia e, soprattutto rispetto agli anziani con disabilità, manca un riconoscimento della gravità del fenomeno da parte delle istituzioni. Si prevede che, in futuro, la popolazione generale, avrà dei numeri importanti rispetto all’invecchiamento. Occorre quindi che, la presa in carico, diventi sempre più pratica legge e risorsa.
Qualche tempo fa, ad esempio, una rete di soggetti, di cui fanno parte anche le Acli, chiamata “Patto per la non autosufficienza”, al livello nazionale ha promosso una riforma sul tema per allestire strumenti e risorse dedicate ma, al momento, c’è una legge approvata ma non finanziata. Ciò non va bene e non porta da nessuna parte. Il tema forte risiede nel capire il bisogno sociale sempre più emergente, che riguarderà anche e soprattutto gli anziani di domani. Si sta puntando molto sulla domiciliarità, la quale però, richiede un surplus di investimento nei servizi. Il sistema territoriale deve consentire di vivere una vita degna. C’è un tema culturale: le famiglie sono molto meno numerose di quelle di un tempo e le case non sono adatte a determinate esigenze di ridotta mobilità. Le istituzioni e i servizi devono mettersi al fianco delle persone e accompagnarle verso la decisione migliore per il loro futuro. La Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità deve servire per iniziare questa riflessione.